Visto che siamo in Accademia vi parlero' di un mio grande amore...
Lo strumento perfetto
Alla domanda di un intervistatore, su cosa gli sarebbe piaciuto fare se non avesse fatto l'attore, Eduardo rispose, dopo aver cercato invano, rassegnato: "Ma, penso che non sarei nemmeno nato." L'arte e la grandezza di Eduardo stava nella sua capacita' con un pensiero di illuminare la mente di chi lo ascolta come il lampo squarcia il buio nella notte. La prima verita' che balza agli occhi e' l'ovvieta' di una tale risposta, per una persona che come Eduardo e' nata e cresciuta sulle assi del palcoscenico, nutrita dell'arte del suo grande padre Eduardo Scarpetta, e coltivata in seno a una famiglia di grandi talenti. Ma aguzzando la vista e il pensiero altro viene alla mente, che giustifica e glorifica quella asserzione. La vera natura dell'impossibilita' di poter essere altro sta nell'arte stessa dell'essere attore. Eduardo suggerisce il primato della recitazione sopra ogni arte, musica, pittura o scultura che sia. Ogni altra arte ha la sua creta fatta dell'idea dell'uomo e del suo mondo, ne e' una rappresentazione traslata di un pensiero, interpretato secondo la propria sensibilita'. Lo strumento che l'attore suona, viceversa e' l'uomo stesso e non la sua idea o la sua immagine, per quanto dettagliata si voglia. L'attore e' un'anima migrante in mille corpi che prendono la sua voce, o se volete, e' un corpo che si presta agli altrui intelletti per dar loro voce e sostanza. Deve essere capace, cosi', non solo di rappresentare la sua idea, ma anche di dargli corpo, passione e sentimento, rendendo cosi' la sua l'arte suprema fra le arti. Ecco perche' amo il teatro e Eduardo sopra tutti, che e' unanimemente riconosciuto come grandissimo.
Postilla
A proposito di Roma-Napoli io quando penso a questo derby penso sempre a Toto' e Anna Magnani, frat'e sora.
venerdì 12 ottobre 2007
Non solo calcio(o quasi)
Pubblicato da zebantide alle 15:58
Etichette: Roma-Napoli
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6 commenti:
Visto che si parla di confessioni....Quando ero piccolo abitavo con i miei nonni al centro storico. Mio nonno, musicista autodidatta e famoso posteggiatore, usava sistematicamente allietare la giornata del vicolo con il suo mandolino. Mia zia, che aveva vinto da giovane il Festival di Napoli presentato da Enzo Tortora, aveva fatto tre figli tutti musicisti. Mio zio era primo timpanista al San Carlo, l'altro zio professore di storia dell'arte. Nel complesso, questa famigliola musicante, gestiva una compagnia teatrale capeggiata da una figura mitica: Pasquale Paglitella (per intenderci, quando Mario Merola uscì dal carcere, fece il suo esordio proprio con questi musicanti). Da piccolo ho dovuto, gioco forza, fare il guitto. Sono stato giudice, pulcinella, lo spazzino della Livella, l'imputato, l'omicida, o'malommo ecc ecc. Capisco gennaro, anche a me il teatro piace tanto. Però il mio sogno non era l'attore quanto fare il regista. Quel lavorio di fusione di scena e musica, emozioni e maschere...insomma mi attraeva molto. I miei cugini oggi sono musicisti affermati (Rai, Mediaset, san carlo ecc), io invece ho scelto di fare l'avvocato. Se ci penso, alla fine, sono diventato comunque un attore. Sono contento mail regista...mi piaceva di più.
Tenevo pure questa considerazione postdatata. Qwerty me lo dice sempre, anche Gennaro stesso me l'ha fatto notare...più andiamo avanti e più la domanda nasce spontanea: Gennà, ma nun è ca simme parienti?
A me farebbe piacere, tenesso pure je o'zio all'Inghilterra (non è l'america, ma a me l'america nun me piace)
Capisco, Mimmo che ti attira di piu' la possibilita' di dirigere uno spettacolo teatrale, il che comporta un livello piu' alto di conoscenza rispetto all'attore. Ma se sei la bella persona che conosciamo sicuramente lo devi anche a questa origine di attore principiante. Ma la bellissima storia artistica della tua famiglia non mi meraviglia, nella citta' del teatro vivente.
Sulla tua considerazione postdatata ne sono sicuro, simme figli da stessa terra, mi fanno ridere quando fanno i cori "noi non siamo napoletani" se senti bene sotto li senti piangere.
embè il fatto di avervi in qualche modo conosciuto mi riempie di orgoglio...
siete grandi...ragazzi...siete Voi il futuro...la speranza...
infettate più persone possibile...la nostra terra ha bisogno di rigenerarsi.....!!!!!!!
..."se senti bene sotto li senti piangere."
Bisogna essere poeti per udire.
Comunque v'invidio.
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