martedì 7 ottobre 2008

Una cancrena dello spirito.

Grande Riccardo, il tuo amore per Napoli riscalda i cuori che spasimano di disperazione leggendo questo articolo.
Ti rispondo ora perche' in vacanza e in viaggio verso il grembo che mi partori'.
E mi sembra di essere come il figlio che torna al capezzale di un genitore morente,
ansioso di tornare e straziato al pensiero.
Ma Napoli mi attira come salmone alla sorgente che sa di morire.
E ogni volta che mi bagno a questa fonte muoio nel dolore e rinasco nella rabbia.
Purtroppo vedo sempre meno viva la scintilla di un riscatto perentino, di uno scatto
che la preda azzannata trova nell'ultimo anelito alla liberta'.
C'e' bisogno di una nuova generazione pensante, di un modo diverso di porsi, di una nuova capacita' di una classe intellettuale ed economica di dire NO, come di una diversa scala di valori.
Giornalisti, scrittori, insegnanti e scienziati devono mettersi in gioco e scendere per strada fra la gente, per creare una nuova coscienza e una nuova politica, o non ci sara' alcun futuro, ne' con le buone (un riscatto politico) ne' con le cattive
(una sollevazione delle masse).