martedì 3 maggio 2011

Il ciuccio nuota verso la Gloria, di Gianni Puca

Il ciuccio nuota verso la Gloria, di Gianni Puca
pubblicato su www.pensieroazzurro.com

Giove Pluvio ha probabilmente dimenticato tutte le fontane aperte. Sul San Paolo piove come se anziché essere la serata del giudizio per la qualificazione Champions, fosse il giorno del giudizio universale. Ma gli spalti sono così gremiti che l’acqua non riesce a toccare terra.
Noè prende l’arca dal garage, gli è stato ordinato di salvare solo un tifoso, pure per risolvere il problema del traffico a Fuorigrotta, che quando gioca il Napoli si paralizza per ore. E si avvia verso il San Paolo ascoltando "chisto è 'o paese d''o sole, con lo stereo a palla". Stasera al San Paolo ci sono sessantamila spettatori circa, anche in virtù di uno storico gemellaggio nato con i genoani, a seguito di una vecchia Faccenda.
Le curve azzurre oggi sono più rosa che mai. Ormai manco più quello dell’ultrà è un mestiere prettamente da uomo. Adriana, Floriana e Francesca, sono i capi del tifo rosa della curva A, sebbene nella vita reale siano delle professioniste impeccabili. Floriana e Francesca, quando gioca il Napoli, si trasformano completamente, abbandonando i tailleur d’ordinanza e indossano attillatissime magliette azzurre e pantaloncini bianchi. Ma oggi, causa diluvio, sono costrette ad indossare scafandri da palombare nonché le pinne e le maschere da sub. Adriana, invece, anche in quelle condizioni spazio-temporali indossa il suo sobrio tailleur blu, e il suo tacco di ordinanza. Non si capisce come riesca ad attraversare il fiume d’acqua che divide il parcheggio dallo stadio con i tacchi, ma lei cammina sulle acque senza problemi, come Mosè.
I calciatori, cercano di andare da una parte all’altra del campo, con l’ausilio di zattere, gommoni e scialuppe di salvataggio. L’unico a suo agio sembra essere Lavezzi, che qualche giorno fa ha comprato lo yacht di Fabio Cannavaro e schizza sulle onde.
All’11’ rasoiata di Lavezzi che fa la barba al palo.
12’ Comincia a piovere in orizzontale. Circa trecento tifosi risultano dispersi tra le due curve e il settore distinti. In tribuna c’è anche qualche infiltrato juventino, ma quelli si sa… galleggiano, per un noto principio termodinamico.
19’ Punizione di Lavezzi, Pazienza di testa prova a battere Eduardo, che quest’anno ha già vinto dodici volte la “Papera di legno”, per la collezione di gollonzi subiti.
26’ Cavani prova a dribblare tutta la Liguria anziché servire Lavezzi solissimo.
Intanto, un biondo ultrà azzurro rimane folgorato dall’involontario sguardo di Adriana, che invece si accorge di lui solo dopo che Francesca e Floriana le tirano il tailleur e le indicano il sosia di Di Caprio, che continua a fissarla. Lei non lo degna di uno sguardo, ma le amiche cercano di aiutarla e rispondono in coro al posto suo: “Si, sì, ha capito”. E gli fanno segno di avvicinarsi, sperando abbia anche qualche amico nascosto da qualche parte.
Intanto, al 29’, Lavezzi dribbla quindici volte il suo diretto avversario, poi pennella un cross delizioso al centro, ma il pallone viene catturato dal napoletano sbagliato: Criscito. Floriana tira fuori il tamarro scolpito dentro di sé, esibendosi in un epiteto di sette minuti che contiene in sé tutte le male parole che facevano parte del suo ricco repertorio. Francesca la guarda allibita, dopodiché conia un apprezzamento per il difensore genoano, che lascia di sasso anche la frittata di maccheroni che Floriana stringe in pugno.
35’ Anche in tribuna si cominciano a contare i primi dispersi. Alcuni scafisti albanesi mettono a disposizione i loro mezzi per trasportare alcune migliaia di tifosi verso Lampedusa.
Tra il 37’ e il 38’ Lavezzi tenta due goal da cartoni animati in acrobazia. Adriana, intanto, comincia a rendersi conto che il pezzotto di Leonardo Di Caprio non è niente male, ma risponde alle sue amiche che lei non crede ai colpi di fulmine. Manco un secondo dopo, come per magia, un fulmine si abbatte sulla curva A fulminando trentasei tifosi genoani. Adriana si ricrede.
51’ Lavezzi dribbla trentasei avversari, ma una pozzanghera lo ferma in tackle.
53’ Spettacolare azione corale del Napoli, che si conclude con un tuffo di Maggio, che prova ad insaccare di testa. Ad oggi, anche Maggio risulta disperso, nonostante le incessanti ricerche della capitaneria di porto di Napoli.
55’ La pioggia aumenta, Ballardini si mette l’impermeabile di Cappuccetto rosso. Lavezzi, solo a due metri dalla porta, tira il pallone nel bosco di Capodimonte. Mazzarri, che ormai è fracicato come un vecchio lupo di mare, ulula a Eduardo, che ha preso tutto dalla nonna: “Che sedere grande che haaaaiiiii!”
62’ Calcio d’angolo di Hamsik, stacco di testa di Yebda. Eduardo para e pensa: “Adda passà ‘a nuttata”…
66’ Cross teso di Dossena, Kakla Kapadikaze serve il proprio portiere con un braccio, ma è involontario. Floriana e Francesca si esibiscono in una bestemmia sincronizzata che fa sbiancare tutti i membri del “club Napoli camionisti” di Roncobilaccio.
67’ Lavezzi, visto che con i piedi gli riesce difficile, prova a segnare di testa, ma Eduardo, con un tuffo che stupisce anche se stesso, para.
71’ Mesto, dopo una botta, accusa sensi di nausea e conati di vomito. L’arbitro guarda Gargano, che precisa subito di non essere il padre del bambino. Entra Polenta, con un paio di salsicce sarebbe perfetto per una serata invernale come questa.
73’ Trentesimo cross dalla sinistra di Dossena, Cavani riemerge dagli abissi per l’occasione e tira su Eduardo, che cola a picco.
82’ Adriana comincia a credere ai colpi di fulmine e, mentre è abbracciata a Leonardo sulla ringhiera di protezione, Aronica crossa dalla sinistra, Cavani spizza per Hamsik, e il San Paolo prima esplode in un fragoroso boato e poi si inabissa lentamente sul fondo come il Titanic. Sulle note di Celine Dion, Leonardo, ritrovatosi improvvisamente a galleggiare in prossimità della porta genoana, afferra la traversa e cerca di rimanere a galla. Vede Adriana, che a fatica riesce a nuotare a stile quaquaqua. La tira verso di se e la fa appoggiare alla traversa. Lui è felice, il Napoli ha vinto, lo scudetto ormai è andato, ma qualificazione Champions e Adriana sembrano ormai quasi matematicamente conquistati. La ragazza - che ha visto dieci volte il reumatico film - capisce che quel legnetto non sarebbe sufficiente a salvare entrambi, dà un bacio a Leonardo e poi lo spinge sul fondo. “Anche per me è stato bellissimo…” precisa lei… “… ma non si può volere tutto dalla vita”. E ritorna a riva utilizzando la traversa a mò di tavolozza.