giovedì 23 settembre 2010

A pensar male si fa peccato, ma spesso s'indovina.

Calciomercato Inter Il noto giornalista sportivo, Franco Rossi, dalle pagine del suo blog ha ipotizzato uno scenario di mercato che, se fosse vero, risulterebbe a dir poco clamoroso. “Ad assistere alla parata di cavalli berberi che Gheddafi ha voluto in scena a Roma, in prima fila c’era anche Gian Marco Moratti, fratello del presidente dell’Inter e co-proprietario della Saras, la più grande raffineria petrolifera privata d’Europa. I fratelli Moratti, come altri grandi industriali italiani, fanno affari con la Libia attraverso la benedizione di Berlusconi che con Gheddafi ha rapporti privilegiati” – esordisce Rossi, aggiungendo a sorpresa – “Di fronte ad affari miliardari passano in secondo piano molte cose figuriamoci che importanza può avere una società di calcio. E’ perfettamente umano e comprensibile, ai fratelli Moratti serve un favore e magari si sono sentiti rispondere: “Finitela di comprare campioni perchè in questo momento politico vincere serve di più a me”. Sarà andata così? Possibile, probabile, quasi certo. E allora tutte le domande sul perchè e il percome l’Inter non si sia mossa sul mercato hanno una spiegazione…”. Infine il giornalista esprime il suo inevitabile pronostico per la vittoria finale dello Scudetto, in favore dei rossoneri: “La potenza del Milan influenzerà psicologicamente anche gli arbitri come è accaduto all’Inter l’anno passato. Naturalmente tutto in perfetta buona fede, ci mancherebbe altro… All’Inter dunque niente campionato. C’è il Mondiale per Club che vale più della Champions e all’Inter non resta che vincerlo, fregandosene del campionato. Cambia lo scenario, il Milan diventa favorito…“.

Preziosi fallisce anche in Svizzera

Il patron del Genoa si era messo in società con Paolo Del Bue, fedelissimo di Berlusconi presso la Banca Arner, per costruire una struttura scolastica con annesso campus. Ancora poco chiari i motivi del fallimento


Un altro grattacapo per il patron del Genoa Enrico Preziosi. Dopo essere stato chiamato in causa nella vicenda del fallimento del Calcio Como, per cui nel 2008 ha patteggiato una condanna di 23 mesi per bancarotta fraudolenta, l’industriale di Avellino è ora coinvolto nel fallimento di una società con sede a Sorengo, a due passi da Lugano, nella Svizzera italiana. Una cosa da poco rispetto ai guai del passato. Che riporta però con la mente agli anni comaschi, quando Preziosi viveva nella sua villa di Cadorago (dove nel 2005 gli sono stati notificati gli arresti domiciliari) e intesseva relazioni a cavallo della frontiera di Ponte Chiasso.



La società, posta in liquidazione il 16 settembre, si chiama Nuovo Istituto di Istruzione SA. Era stata creata nel 1997 con 1,2 milioni di euro di capitale, per gestire “istituti di studio elementare, medio e superiore, corsi di lingue estere, serali, di vacanze, per pensionati e studenti”. Nel 2004 aveva acquistato il pacchetto azionario dell’Albergo Golf Magliasina per costruire una struttura scolastica con annesso campus. Poi qualcosa è andato storto. E il 9 settembre il Nuovo Istituto è stato sciolto “in seguito a fallimento pronunciato con decreto della Pretura del Distretto di Lugano”. Così si legge sui documenti della Camera di Commercio svizzera. Sui motivi del fallimento circolano solo ipotesi, diffuse in rete dalla Lega dei Ticinesi di Giuliano Bignasca, il “Bossi” del cantone italiano: problemi di pianificazione, scrivono i leghisti, e “presunta violazione della Lex Koller”, la legge che limita il possesso di beni da parte di stranieri in territorio elvetico.


Quale che sia la vera ragione del fallimento, l’aspetto – per ora – più interessante della vicenda è la presenza nel consiglio di amministrazione del “Nuovo Istituto di Istruzione” di un personaggio noto alle cronache italiane: Paolo Del Bue, già fedelissimo di Berlusconi presso la Banca Arner, la banca svizzera preferita dal premier.


Dai conti della Arner sarebbero passati i pagamenti per le ville del premier ad Antigua e le transazioni relative alle società offshore Century One e Universal One, le stesse su cui ha mentito David Mills. Century e Universal erano gestite con procura dallo stesso Del Bue che, imputato per riciclaggio nella vicenda dei fondi neri per i diritti televisivi Mediaset, si è sempre rifiutato di parlare.


E proprio dalla Arner, grazie agli offici del solito Del Bue, sarebbero arrivati i fondi per acquistare l’Albergo Golf Magliasina, che, nei sogni di Preziosi, doveva diventare una scuola. Ma l’Istituto, molto probabilmente, non aprirà mai i battenti.


www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/21/preziosi-fallisce-anche-in-svizzer...



Come vedete, evidentemente per notare certe dinamiche non c'e' nessun bisogno di
essere visionari(dato che il post di martedi' lo scrissi un paio di mesi fa durante il calcio-mercato)- anzi famose penne del fenomeno calcio ci lasciano intuire quanto
il gioco dietro le quinte sia manipolato.
D'altra parte chi vuole credere che i presidenti siano dei grandi mecenati e' libero di farlo, guai a guastar loro il giocattolo. Pero' e' chiaro che nessuno puo' ritenere
che persone che investono decine di milioni di euro lo facciano per far divertire i tifosi la domenica. Soprattutto quando si e' portato il fenomeno calcio su un binario morto come quello della sovraesposizione debitoria, inevitabile quando i ricavi sono di gran lunga inferiori ai costi.
E' chiaro che non e' il fine sportivo (dati i personaggi) ne' il diretto fine economico a motivarne l'impegno, ma secondi e spesso nascosti fini.
Il problema italiano e' anche peggiore che nel resto d'Europa, data la nota situazione politica e della giustizia civile, per cui si va secondo me molto oltre il lecito e si tende, come gia' spiegavo martedi', a costruire un cartello fra le principali forze del campionato per imporre (spesso con sistemi truffaldini) il marchio del potere.
Ne vedremo delle belle, per chi ha occhi per vedere e cervello per capire, e sempre nuovi episodi ce lo faranno notare, che non manchero' di portare alla vostra attenzione.

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