Domenica scorsa si e' parlato di una partita perfetta: non c'e' alcun dubbio che e' stato cosi', perche' il Napoli ha giocato al meglio delle sue possibilita', lasciando ben poco ai tramortiti avversari. Pero' a me preme sottolineare un altro aspetto di quella partita che considero piu' importante a prescindere dalla prestazione dei nostri: l'incitamento dei tifosi. Sia da casa che sugli spalti devo ammettere che mai avevo visto un incitamento cosi' costante di tutto il pubblico, senza distinzione di settore, senza flessioni di paura per la pressione avversaria, senza tentennamenti davanti a qualche sbaglio dei nostri giocatori. Sicuramente la partita particolare contro la prima della classe, che era imbattuta nel campionato, e giocava contro una neopromossa, ha stimolato e favorito un tale atteggiamento. Ma io dico che se il pubblico del S.Paolo riesce ad essere sempre cosi' vicino ai ragazzi in qualsiasi momento della partita- e, soprattutto con qualsiasi risultato...- allora si' che il S.Paolo sara' il dodicesimo uomo in campo- ma sul serio! Se non fischi al primo appoggio sbagliato, se applaudi ogni tentativo di conclusione, se esalti ogni dribbling riuscito e ogni minima iniziativa, come abbiamo fatto domenica, i giocatori della nostra squadra sono certo che daranno sempre il meglio. Qualcuno potrebbe obiettare che lo spettatore ha il diritto di criticare quando lo spettacolo non gli piace. Ma io a questa obiezione faccio presente due cose: chi va allo stadio al 99% e' un tifoso prima che uno spettatore, quindi il suo interesse e' che vada bene una parte anche a dispetto dello spettacolo, inoltre fischiare la squadra non agevola lo spettacolo, ma di solito lo deprime. Per me bisognerebbe fischiare, o in genere disapprovare solo alla fine della partita, mai durante. Lo spettacolo sportivo non e' come le altre forme di spettacolo dove chi recita (plays in inglese indica sia l'azione dello sportivo che dell'artista) lo fa insieme agli altri, piuttosto lo fa contro gli altri, e' una competizione. Quindi dipende anche dalla prestazione dell'altro, nel senso che spesso e' inversamente proporzionale:meglio gioca l'avversario, in genere peggio gioca lui (psicologicamente parlando). Sono rare le eccezioni a questo comportamento, e dipendono da un carattere forte che sa opporsi in ogni situazione o piuttosto, e qui veniamo a noi, da una spinta esterna, come quella del pubblico, che riesce a capovolgere una determinata situazione. Perche' la spinta di 60.000 e piu' persone che ti incoraggiano e' emozionante, avvincente, determinante, capace di farti superare l'ostacolo rappresentato da un avversario superiore. Come la sua disapprovazione e' avvilente e quasi sempre preludio a una peggiore prestazione. Non sempre, ma quasi. Percio' se riusciremo in futuro ad avere sullo stadio sempre il comportamento positivo che abbiamo avuto contro l'Inter ( e soprattutto senza atteggiamenti violenti che danneggiano la squadra) credo che alla fine dell'anno, ancor piu' che in passato, avremo veramente dei punti in piu' in classifica, e soprattutto delle migliori prestazioni, e solo allora il S.Paolo sara' lo stadio perfetto.
sabato 8 marzo 2008
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