giovedì 28 ottobre 2010

I cattivi maestri.

Dopo quanto esposto nel breve viaggio nei campionati europei, qualche considerazione diciamo cosi' politica sulla questione calcio e' necessaria e naturale. Nonostante la ritrosia e l'avversione che la parola politica provoca in tutti noi a causa dei comportamenti dei suoi rappresentanti, questa e'- come ben sanno in tutti gli altri paesi- la principale causa di tutti gli effetti che subiamo nella nostra vita. Per cui e' la cosa piu' importante nella nostra societa'.
Ignorarla sarebbe come decidere di ignorare l'autista del bus perche' non sa guidare:
si deve cambiare l'autista o cambiare autobus/paese!
Riguardo alla questione presa in esame, naturalmente sempre per effetto della causa citata, in Italia la situazione e' veramente grottesca: da manicomio di E.A.Poe!Nonostante gli innumerevoli scandali vediamo i media continuare imperterriti a coccolare il loro giocattolo e i loro padroni (che coincidono), controllanti che controllano i controllori (Moggi-Carraro,Galliani-Collina etc.), lo stato che regala impunita' fiscali, dunque soldi(spalmadebiti e deroghe ad perpetuam e ad personam), societa' fallite salvate dal Palazzo e altre affossate al primo sbandamento finanziario.
Lo specchio del paese, ovviamente.

Tutto comincio' il giorno in cui Berlusconi prese il Milan, dovendone fare veicolo per la sua immagine pubblica prima e la sua propaganda politica dopo. Due fasi con nessuna differenza nei percorsi societari, perche' frutto di un'unica mentalita' truffaldina e distruttrice del bene collettivo.
Cosi' vedemmo per la prima volta (almeno nell'uso sistematico e costante) ingaggi raddoppiati a giocatori in tribuna, solo per strapparli alla concorrenza(es. De Napoli), pagamenti in nero per falsare bilanci (Lentini), uso sistematico dei media per pompare i propri e spompare gli altrui, pressioni sugli arbitri sfociate nel tempo nel sistema-Moggi, nato proprio dalla necessita' juventina di controbattere la prepotenza milanista e rimanere competitiva, la presa del potere negli organi federali e di lega, comprando col ricatto e la minaccia di retrocessioni provocate i voti degli altri clubs(Fiorentina et similia).
Di tutto questo se ne e' vista traccia in altri paesi e in determinati momenti, pero' non con la scientificita' e la oppressiva tenacia del caso italiano, anche grazie a sistemi immunitari piu' efficaci nei corpi delle varie democrazie, quali in primis una stampa piu' libera, poi una giustizia indipendente e non ostacolata nel suo lavoro, infine dei sistemi economici piu' aderenti alle regole del libero mercato.
Regole che gia' di per se' garantiscono i piu' forti contro i piu' deboli, ma perlomeno in una competizione alla luce del sole, e non, come in Italia, oscurata da imbrogli, sotterfugi e ladronerie.
Certamente anche l'Italia dovra' adeguarsi al nuovo regime finanziario dettato dalla Uefa, ma state certi, che, se non cambiera' classe politica, sara' fra quelli che faranno maggirori resistenze e opporranno i peggiori ostacoli.

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