mercoledì 10 settembre 2008

Caro Napoli non distrarti....

Riporto questo articolo di B.Gaipa di TUTTONAPOLI.NET che condivido pienamente...


E' sotto gli occhi di tutti. E' un evidente dimostrazione di quanto stia facendo preoccupare le grandi realtà. Ora che il film Napoli è distribuito anche in Europa (Coppa Uefa), ha attori importanti, di talento e di prospettiva (Lavezzi, Hamsik, Santacroce), ha un bilancio sanissimo, un regista di altissimo livello (Marino), un produttore nonchè imprenditore vincente (Mr.Aurelio De Laurentiis) e può vantare di avere uno dei pubblici più numerosi e calorosi nel mondo, ora sì che fa paura.
Ora sì che ha le spalle forti per ritagliarsi le fette di mercato più succulenti. Ed è questo che risulta scomodo. La crescita esponenziale del progetto Napoli è inversamente proporzionale all'entusiasmo dei club concorrenti, che iniziano davvero a soffrire questo grande ritorno azzurro.
Non solo il Napoli fa più notizia, perchè è una città che vanta storia, cultura, tradizione e un'identità che è nota al mondo intero. Ma il Napoli fa più paura, perchè se diventa una forza economica, se alla sua impareggiabile passione e fede calcistica si unisce l'intelligenza imprenditoriale, allora il binomio è pericoloso, i requisiti cominciano a diventare quelli giusti per creare un'azienda vincente. Mi ripeto: con un bilancio in salute (dopo appena 4 anni dal fallimento), un dirigente tra i più preparati e qualificati (Marino) dipendenti al massimo della produttività (i calciatori), clienti sempre più numerosi (i tifosi) e contenti dei risultati dell'azienda, in virtù dei quali gli stessi sono sempre più propensi ad investire tempo e risorse per stare vicino alla squadra del cuore (basti pensare ai numeri che sta facendo registrare per le partite di Uefa), il Napoli rappresenta una vera e propria minaccia per chi da anni è incontrastato al vertice del calcio italiano.
Non che siano loro a volere il male del Napoli, ma di certo è più comodo e propedeutico, di fronte agli episodi di Roma Napoli, generalizzare, dimenticando (o accantonandolo di proposito) la parte buona della città, degli oltre 60000 che ogni domenica investono dai 20 ai 50 euro per godersi uno spettacolo domenicale. Quelli sono il fulcro della passione azzurra.
Chi dalla C alla A è stato vicino al Napoli, e ha voluto sostenerlo perchè credeva in questo ritorno, in questa ascesa, quello è il tifoso più penalizzato. E' a lui che si colpisce quando si parla male del "tifoso" napoletano. E' a lui che si fa male quando si squalifica il campo,si vieta una trasferta, o si chiudono le curve.
Il Napoli è in piedi, ha una base solida e non lascerà certo intimidirsi da queste iniquità ormai evidenti. E la squadra e l'ambiente devono restare compatti di fronte all'ennesimo tentativo di destabilizazzione. E i tifosi, quelli veri, cioè il 99,9 % dei napoletani non devono arrendersi. Devono continuare a seguire la squadra. Farlo in modo maturo, perchè ora sanno di essere nell'occhio del ciclone e sanno che uno yogurt ha lo stesso quoziente di pericolosità di un motorino se a lasciarlo cadere è una mano partenopea. Ecco perchè il napoletano ha l'opportunità di fare di necessità virtù, dribblare i paraocchi mediatici e diventare un pubblico nuovo. Dimostrare di essere il più caloroso, il più corretto, il più!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Condivido, ma purtroppo ci sono molti cani sciolti in questo pubblico. Non sara' facile!